Economia circolare, il Parlamento Europeo stringe su target riciclo più ambiziosi: 70% entro 2030, s

Via libera dell'Europarlamento a un pacchetto sull'economia circolare più ambizioso, con target di riciclo più elevati rispetto a quelli proposti dalla Commissione Ue. La plenaria di Strasburgo ha confermato a larghissima maggioranza il rapporto della Commissione Ambiente che prevede l'aumento al 70% di rifiuti urbani riciclati entro il 2030 (contro il 65% chiesto da Bruxelles) e all'80% per gli imballaggi (contro il 75%), la riduzione al 5% di quelli in discarica (contro il 10%).
Il raggiungimento di questi obiettivi consentirebbe, secondo la valutazione della stessa Commissione Europea, di creare 580mila posti di lavoro, con un risparmio annuo di 72 miliardi di euro per le imprese europee grazie a un uso più efficiente delle risorse e quindi a una riduzione delle importazioni di materie prime.
I posti di lavoro potrebbero crescere sino a 867mila se all’obiettivo del 70% di riciclaggio si accompagnassero a livello europeo e nazionale anche misure ambiziose per il riuso, in particolare nell’arredamento e tessile. Solo in Italia si possono creare almeno 190mila nuovi posti di lavoro, al netto dei posti persi a causa del superamento dell’attuale sistema produttivo.
"Il testo approvato - spiega il Ministro dell’Ambiente Galletti - è molto elevato nei target e, per quanto ci riguarda, non potrà prescindere da un punto sul quale lavoriamo in Consiglio europeo dal primo giorno: l’armonizzazione delle regole, ovvero una spinta di pari intensità da parte degli Stati membri e un’effettiva comparabilità tra le loro performance. Ci attende un negoziato non semplice - conclude il ministro - ma è indispensabile arrivare a un testo molto ambizioso in grado di avviare l’Europa verso un futuro di crescita sostenibile”.
“Questa è l’Europa che ci piace - commenta la presidente di Legambiente, Rossella Muroni - Un’Europa capace di indicare una strategia moderna e sostenibile per uscire dalla crisi puntando su innovazione e coinvolgimento sinergico tra cittadini, istituzioni e economia. Il 24 aprile saremo a Bruxelles insieme ai campioni italiani dell’economia circolare, proprio per sostenere un accordo ambizioso tra Parlamento e Consiglio e far sì che la riforma della politica europea dei rifiuti divenga al più presto realtà".
Come circular.wine non possiamo che auspicare in una rapida transizione verso un sistema produttivo più sostenibile dove, come in natura, il concetto di rifiuto viene superato da quello di risorsa. Nella conversione sistemica nella direzione di reti complesse di produzione e recupero i più avvantaggiati saranno i più lungimiranti. Circular.wine farà la sua parte, in particolare facendo da ponte tra le best practices industriali e di marketing della filiera di fornitura delle cantine e i produttori vitivinicoli: l’unione, in questo caso, farà il cambiamento.
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